Raff

Runs in the family

Un padre indiano accompagna il figlio transgender in un viaggio attraverso il Sudafrica per salvare la madre scomparsa da tempo da una clinica di riabilitazione a eSwatini.

The deal

Cortometraggio muto di 12 minuti su Thandeka, studentessa universitaria che ha un disperato bisogno di fondi per la sua iscrizione all’università.

La femme du fossayeur

“La femme du fossoyeur” (La moglie del becchino) del regista somalo Ahmed Khadar ha vinto l’Étalon d’Or de Yennenga della 27ª edizione del Festival panafricain du cinéma et de la télévision de Ouagadougou (Fespaco). Girato a Gibuti in lingua somala, presentato alla Settimana internazionale della critica al Festival di Cannes, il film segue le vicissitudini di una famiglia povera di Gibuti che deve affrontare una lotta contro la malattia. Nasra, interpretata dalla modella canadese di origine somale Yasmin Warsame, è affetta da una grave malattia renale e può salvarsi solo con un’operazione d’urgenza. Il marito, di professione becchino, si mette alla disperata ricerca dei soldi necessari ma l’equilibrio della famiglia è messo a dura prova. Il film è stato anche ricompensato con il premio per la migliore musica.

En route pour le milliard

Nel 2000 la città di Kisangani fu il teatro di violenti scontri tra Rwanda e Uganda. Oggi il conflitto e le sue vittime sembrano essere stati dimenticati dalla società congolese, ma l’Associazione delle Vittime della Guerra dei Sei Giorni continua a lottare con ostinazione contro l’oblio. Dieudo Hamadi ne filma con urgenza e passione il viaggio per reclamare il diritto alla dignità e alla memoria.

Questa notte parlami dell’Africa

Due donne molto diverse fra loro si incontrano sullo sfondo della magia e delle contraddizioni dell’Africa subsahariana. Emma, un’avvocatessa che vive una profonda crisi personale, decide di prendersi una pausa partendo per l’Africa. La giovane Nuri, invece, stretta fra i rigidi codici morali della famiglia musulmana da cui proviene, nutre il desiderio di scoprire cosa ci sia fuori dal suo mondo. Le due entreranno in contatto con un gruppo di attivisti impegnati nella lotta al bracconaggio di elefanti, tra cui l’affascinante e misterioso Dylan e Finn, un giovane dal passato burrascoso. Emma e Nuri faranno i conti con i loro fantasmi interiori e scopriranno la propria strada, seguendola senza rimpianti.

La notte è un posto sicuro

Hamid, un ragazzo di 25 anni, è sopravvissuto alla fuga dall’Eritrea, con l’intenzione di arrivare in Svizzera da suo fratello Yemane, ma Natale, un pescatore siciliano, gli sconsiglia di proseguire il viaggio come clandestino e con sua moglie, decidono di ospitarlo presso la loro trattoria, in cambio di un aiuto in cucina. Dopo il lungo viaggio di Hamid per l’Italia e numerose avversità, riesce a raggiungere Basilea.

Miss Agata

Miss Agata è la storia di una “vittima imperfetta” che non è più capace di vedere la realtà e agire in modo lucido. Miss Agata è un corto che contiene diverse tematiche sociali importanti. Parla di violenza di genere, ma di quello che accade dopo la violenza, il trauma, il disturbo da stress post traumatico (PTSD).

Ndoto ya Samira – Il sogno di Samira

Un racconto di formazione, di fioritura personale e di emancipazione femminile, ambientata a Zanzibar, che segue, per svariati anni la vita della protagonista, Samira, una giovane donna di Nungwi – un villaggio di pescatori a nord dell’isola –  fino a farcela ritrovare moglie, madre e insegnante. Samira vuole avere una famiglia, ma vuole anche scardinare il cliché tutto maschilista,  patriarcale ed ancestrale, della donna che deve scegliere tra famiglia e lavoro. E la scelta si rivelerà una sfida, come accade ogni volta che si è disposti a realizzare se stessi. 

Gente strana – Watu wu ajabu

Loris Bonetti (interpretato da Marco Bocci), è un ex reporter di guerra depresso incaricato di realizzare un reportage sulle attività della onlus Cefa e decide di farlo attraverso due interviste in cui si dipana il racconto in parallelo di due giovani impegnati nei progetti dell’organizzazione. Uno è il tanzaniano John Sagala (interpretato da Maulidi Ismail Kambenga) e l’altro è un ragazzo italiano, Marco Rinoldi, che in un momento di confusione, mentre frequentava l’università ha incontrato i volontari di CEFA e, colpito dal loro entusiasmo, ha deciso di unirsi a loro per seguire uno dei progetti attivi nella regione di Njombe. Entrambi i giovani protagonisti del mokumentary di Marta Miniucchi sono figli di allevatori. John in Tanzania ha una famiglia in difficoltà nel gestire l’attività a causa della scarsa preparazione e delle poche risorse, mentre Marco in Italia non vuole avere a che fare con il grande consorzio del padre e sogna una vita lontana dal bestiame. Eppure proprio quel background che tanto ripudia sarà la carta che gli aprirà l’opportunità di fare un’esperienza indimenticabile, aiutando gli altri e scoprendo la propria reale vocazione.